- A parte il colore, esternamente è identico al 3366 del 1983, ovvero il 'fratello' BR 152 DB che già posseggo. Questo E 52 dell’Amministrazione Ferroviaria delle DRG è di un colore grigio
quasi metallizzato che mi fa apprezzare ancora di più il modello sia perché è insolito e sia perché ne esalta alcuni particolari. Fu prodotto nel 1998 e restò in catalogo per cinque anni.
- E' molto simpatico nel suo aspetto anche perché vedendolo camminare ricorda lontanamente una loko a vapore con quei suoi assi accoppiati mediante bielle. Diciamo, per intenderci, che si
muove un po' sul tipo del Coccodrillo e simili. Monta un motore DCM, rotore a Cinque Poli con statore a Magnete Permanente, un Circuito Digitale con decoder 60901 e un Modulo Sonoro
aggiuntivo che gli permette di produrre un suono tipo "tromba ad aria compressa" come dice espressamente il libretto d'uso. A me queste cose piacciono poco ma... 'sto fatto c'era e quindi me lo devo tenere. Qui si compra a scatola chiusa, mica ci sono da
scegliere gli 'optionals'. Cercherò comunque di 'strombazzare' il meno possibile a meno che non piaccia particolarmente al nipotino e quindi possa vedermi costretto ad eseguire i suoi
ordini, altrimenti corro il rischio che mi si mette a piangere... e poi chi lo sente! Con i suoi quasi due anni... teniamocelo buono per un po' che è meglio.
- Non c'è molto da dire in particolare sul modello in se per se. Presenta tre luci riflesse su entrambi i lati che si accendono a seconda della direzione di marcia, due bei pantografi di
tipo costruttivo antico, con strusciante in rame, che rimangono in posizione di riposo senza necessità di doverli incastrare 'a forza' in quei noti soliti e malefici spuntoncini dove
spesso spingendo energicamente si riesce a bloccarli ma per riaprirli serve una laurea in meccanica o un corso accelerato dal Genio Guastatori. Il decoder mi pare, come ho letto, sia il
noto 6090 che dà la possibilità, impostabile a piacere e modificabile, di ottenere il ritardo di accelerazione e frenatura. Io generalmente lascio tutto come mi viene consegnato al momento
dell'acquisto, non mi metto ad armeggiare con questi cosi. Probabilmente abbasserò invece, e di molto, il tono della tromba che mi pare 'soffia' un po' eccessivamente. Suonando
all'improvviso riesce addirittura a far sussultare i poveri passeggeri Preiser 'incollati' sulle banchine del plastico.
- Come detto in altro intervento ho modificato poco poco un pezzetto dell'arredamento interno, e ne ho allegata una foto, ché non si posizionava bene al suo posto a causa di un paio di
'componenti' elettronici che glielo impedivano. Dopo la limatina ora va tutto perfettamente al suo posto. Altra cosa già accennata in un intervento sul Forum, è la leva per deviare la
presa di corrente dal pantografo al pattino o viceversa. Seguendo ciò che è indicato sul libretto, anche descritto con tanto di disegno illustrativo... non si trova assolutamente nulla. E
allora che si fa? Cerca e ricerca si scopre che c'è da spostare un deviatore a cursore, pure bello grosso, che è saldato internamente sotto alla scheda digitale. Questo movimento, dopo
aver studiato bene la cosa, si scopre che si può effettuare anche dall'esterno in quanto c'è un'apposita asola nascosta dal carrello lato pattino. Spostando il carrello tutto da un lato si
libera quest'asola e si può agire sul cursore introducendo in quel foro un classico cacciavite o, meglio, un meno invasivo bastoncino in legno da spiedini. Credo che queste cose, incastro
approssimativo dell'arredo e deviatore nascosto non si sa bene dove, derivino entrambe dal fatto che il tutto sia stato progettato per il modello 3366 che non montava il circuito Digital e
pertanto su quel loko funzionava tutto alla perfezione come da progetto. Su questo, avendo modificato delle cose, immagino si siano trovati un po' impicciati con gli elementi aggiunti.
Hanno montato quanto gli era necessario, e dove hanno trovavano spazio, e poi non hanno modificato gli elementi e/o aggiornato il libretto d'uso allegato. Stranamente, e anche questo non
mi era mai capitato di notarlo, sul libretto non figurano i numeri di catalogo Märklin ma solo le sigle di classificazione delle rispettive Amministrazioni Ferroviarie che ho indicato: E52
e BR152. All'epoca il 3366 invece non presentava nella confezione un vero libretto bensì solo quel foglietto "service" che negli anni '80 ha infelicemente accompagnato per un bel po'
di
tempo i nostri modelli.
- Camminare cammina... ma niente di eccezionale. Tira abbastanza ché tutte e quattro le ruote motrici sono cerchiate di gomma. E' abbastanza pesante in quanto raggiunge i 453 grammi pur
avendo il mantello in plastica. Si arrampica agevolmente sulla mia rampa/salitella anche con quattro carrozze al seguito. Ma carrozze da 24 in metallo che hanno tutte il loro pattino per
l'illuminazione e che quindi offrono una discreta resistenza all'avanzamento. Il motore DCM è uno straclassico ormai senza segreto alcuno e per nessuno. La marcia è in verità poco poco
rumorosa, non so se fosse a causa di risonanza interna della cassa. Dovrei provarlo senza mantello. Ricordo però che io viaggio sui classici binari M che non sono il massimo se si vuole
apprezzare una assoluta silenziosità di marcia. Un orecchio attento noterebbe forse che "raspa" anche un pochino ma è sicuramente questione di rodaggio. Presenta una tripletta di begli
ingranaggi in ottone che accorpano il moto fra i due assi motori, ingranaggi che da tempo non vedevo più utilizzati. Ora solo e solamente nylon per tutto. Se ne riparlerà fra qualche anno,
dopo che avrà camminato un pò e avrà smussato a dovere gli spigoli dei suoi gialli denti metallici!
- Una mera curiosità - Non è certo una cosa prevista ma viaggiando in digitale, e lasciando "acceso" il tasto f4 relativo all'attivazione del suono, durante la marcia emette a sua
discrezione dei fischi a caso. Ovvero: non appena spingo il tasto f4 suona logicamente subito, se spengo e riattivo, risuona nuovamente e così via. Se invece il tasto lo lascio acceso,
dopo aver suonato una prima volta... a sua scelta "risuona" quando gli pare. Perché fa questo? Perché quando passa a velocità molto ridotta sugli scambi, sugli incroci, o sul nasello del
binario di comando oppure sul binario di attraversamento dei passaggi a livello, il pattino, sugli inserti in plastica che incontra sul suo cammino, gli fa perdere per un nanosecondo il
"segnale" e non appena lo ritrova... fischia giulivo per la contentezza. A velocità più alta o sostenuta... non succede. A volte lo fa e a volte no anche sullo stesso identico passaggio e
alla medesima velocità! Simpatica 'sta cosa anche perché è molto casuale e quindi inaspettata. Non dichiarando a terzi il motivo... sembra una cosa voluta di progettazione e crea
meraviglia negli astanti.
- Che altro dire. Mi piace di aspetto, cammina bene sia piano che veloce, tira bene un pò di carrozze, fischia pure e penso che mi ci divertirò assai. Dite che vi piace? Allora "accattatevillo"
- Ciao, Maurizio |